Il calcio dilettantistico, tra emergenza Covid-19 e le incertezze per il futuro.
Il calcio dilettantistico e semi professionale sta vivendo una crisi profonda che potrebbe cambiare la percezione e le priorità di quello che è prima di tutto un pilastro sociale. Ne abbiamo parlato con Jacopo Bergeretti.
Sono tempi duri per lo sport. Lo stop a tutte le attività imposto dal governo per far fronte all’emergenza sanitaria rischia di essere il colpo di grazia per tante società sportive sparse sul suolo italiano.
Secondo una previsione fornita dalla Confederazione dello Sport, questo settore perderà almeno 1 miliardo di euro, con almeno 30 mila associazioni e società sportive dilettantistiche costrette a sciogliersi nei prossimi mesi.
La Lega Nazionale Dilettanti è ancora più pessimista: il 30% delle società dilettantistiche rischia di sparire a causa dello stop imposto dal virus.
Abbiamo parlato di questa difficile situazione con Jacopo Bergeretti, giornalista che da molti anni segue le vicende del calcio dilettantistico e professionistico regionale. È responsabile della testata Terzo Tempo che si occupa di scuola calcio e redattore di Sprint e Sport, giornale che segue il calcio a 360 gradi, il cui direttore responsabile è Claudio Verretto.
Sprint e Sport e Terzo Tempo, due giornali dedicati al calcio ma con focus differenti…
Sprint e Sport è una testata giornalistica sportiva di lungo corso. Nata sotto il nome di Piemonte sportivo nel 1957, agli inizi degli anni 90 assume l’attuale nome ed attualmente vanta un edizione anche in Lombardia. Segue il calcio dilettantistico e semi professionistico, dalle scuole calcio alle prime squadre, e le giovanili professionistiche delle squadre più blasonate del territorio piemontese. Da quest’anno mi occupo anche di calcio femminile, che ha avuto un’esplosione di popolarità.
Terzo Tempo è un approfondimento dedicato alle scuole calcio ed ai più piccoli. La sua pubblicazione segue il calendario dei campionati invernale e primaverile; ora ovviamente è tutto fermo.
Già:l’emergenza sanitaria ha bloccato tutte le attività sportive, come stanno affrontando Terzo Tempo e Sprint e Sport la crisi?
Da marzo è tutto diverso. Terzo Tempo ha dovuto interrompere la pubblicazione agli inizi di Marzo.
Sprint e Sport è passato da una doppia edizione per Piemonte e Lombardia di 56 pagine ad un’unica edizione in 32 pagine.
Fortunatamente siamo molto presenti online. Con la sezione Dilettanti in Prima Linea, Sprint e Sport ospita le storie di giocatori, allenatori e personale del calcio giovanile e dilettantistico che operano nelle strutture sanitarie. Abbiamo una rubrica dedicata alle società dilettantistiche estere, ci chiediamo come affrontano l’emergenza e quali soluzioni adottano. Siamo stati “virtualmente” in Portogallo, Stati Uniti, Germania, Serbia e tra poco Messico.
E inoltre approfondimenti sull’emergenza Covid-19, l’impatto economico che sta purtroppo avendo sulle società sportive, gli scenari futuri e un’analisi delle possibili risposte in questo momento un po’ caotico e confuso anche dal punto di vista istituzionale.
Qual è la situazione del calcio amatoriale attualmente? Qual è l’impatto sulla già fragile economia delle società sportive?
Il problema è l’incertezza delle risposte istituzionali. Prendiamo ad esempio l’ultima dichiarazione del Ministro Spadafora (“Non sono il Ministro del Calcio”). Il calcio non è solo la Serie A o i grandi giocatori come Ronaldo e Lukaku. Lo stop riguarda tutto il mondo Calcio, che è la 4° azienda in Italia. Ma a pagarne il prezzo è soprattutto il calcio dilettantistico, non solo giocatori, ma anche, staff sportivo, medici, magazzinieri, magazzinieri, custodi, tutte persone, e parliamo di più di un milione di persone, che ora sono rimaste senza stipendio e senza garanzie sul futuro.Le società sportive potrebbero perdere le sponsorizzazioni, avranno mancati introiti dal pubblico, dalle rette legate all’attività educativa, scuole calcio e non solo, ma continueranno a pagare bollette, affitti e stipendi.
Se chiuderanno trentamila società sportive, come prevede la Confederazione dello Sport, sarà un disastro sociale. Esse rappresentano una parte importante della società ed hanno un ruolo primario sociale ed economico, ogni euro per lo sport è un ricavo incalcolabile in salute, che è un diritto sacrosanto del nostro ordinamento. Tutto questo merita secondo me una riflessione a 360 gradi.
Qualcosa sembra muoversi, il segretario regionale di LND Piemonte e Valle d’Aosta Roberto Scrofani ha fatto delle dichiarazione importanti riguardanti un sostegno economico diretto alle società sportive che speriamo abbiamo un proseguo.
Cosa ne pensi dello sviluppo del calcio femminile a livello amatoriale?
Il calcio femminile ha avuto un aumento decisivo in occasione dei mondiali francesi. La nazionale femminile ha ben figurato ed ha oscurato quella maschile che arrivava da un 2018 disastroso.
A livello amatoriale sono cresciute le società che hanno investito in questo settore e ormai sono presenti sul territorio piemontese molte squadre femminili anche tra le più piccole: solo a torino ci sono 5 squadre di “pulcine”.
Un grosso input è stato dato dalle grandi squadre di serie A, i loro investimenti hanno aumentato la visibilità e il pubblico sta diventando sempre più numeroso.
Grazie alle interviste e alle partite che seguo come giornalista mi sono reso conto in prima persona di come sta cambiando la percezione del calcio al femminile. Se una volta erano Ronaldo e Buffon gli idoli tra le giovani calciatrici ora si sentono sempre più spesso nomi come Barbara Bonansea o Laura Giuliani, campionesse della nazionale italiana.
Hai deciso di seguire in prima persona il calcio femminile, quali sono le ragioni?
Personalmente nel calcio femminile ritrovo i valori che il calcio maschile sembra aver perso. Il business del calcio ha aumentato la differenza economica tra i livelli calcistici e messo distanza tra le persone. Ormai essere una “bandiera” è diventato antieconomico.
Ma c’è dell’altro. Un appassionato di calcio assistendo ad una partita femminile rimase profondamente colpito dal comportamento delle giocatrici. In particolare, rimase folgorato da una giocatrice, che nonostante il brutto colpo al volto appena subito, scalpitava a bordo campo per rientrare in campo ed aiutare le proprie compagne rimaste a lottare in dieci. Quell’appassionato di calcio era Tommaso Becagli e decise in quel momento di fondare una squadra femminile che in soli tre anni è arrivata in serie A: il Florentia San Gimignano.
Questo per dire che le partite femminili sono avvincenti; è palpabile lo spirito di sacrificio, il mettersi al servizio della squadra, la sportività e la carica agonistica e vale anche per le più piccole.
Speriamo che questo porti ad un aumento di inclusività in tutti settori sportivi.
A proposito di inclusività, cosa ne pensi degli episodi di discriminazioni in campo? A livello dilettantistico è un problema diffuso?
Penso sia un problema più presente a livello professionistico che dilettantistico. In effetti, credo di non aver mai assistito a fenomeni di questo tipo nelle scuole calcio, tra i più piccoli e tanto meno nel calcio femminile. Alcuni episodi ci dicono però che Il fenomeno è sicuramente presente, è inutile negarlo. Tra l’altro i casi in cui il calcio dilettantistico arriva sui media nazionali è quando ci sono casi di discriminazione.
Quello che fa bene sperare è l’aumento negli ultimi anni di ragazze e ragazzi dal passato migratorio, o di seconda e terza generazione tra i tesserati. Alcune società, ad esempio, ospitano nelle proprie fila anche il 70% di giocatori di origine non italiana. è il caso di quelle situate in quartieri dove più alta è popolazione immigrata, come Centrocampo,Rebaudengo o Salus. Altre sono storicamente più attente a questo problema come ad esempio il Cit Turin, che ha una forte componente sociale.
Sprint e Sport ha aderito alla campagna #iorestoacasa?
Si. Sprint e Sport in questo momento di emergenza vuole fare la propria parte e non fare mancare la propria voce ai tanti lettori. Perciò fino al 10 maggio sarà possibile aderire alla campagna Sprint Solidale e leggere gratuitamente il giornale. Per aderire basta seguire le istruzioni di questo link.