In seguito alla partita di Nations League tra Israele e Italia del 10 settembre,  abbiamo organizzato insieme al Circolo ARCI Da Giau un’amichevole tra la squadra dei Palestinesi di Torino e una rappresentativa di Balon Mundial in segno di protesta e vicinanza con la causa palestinese.

Questa partita è nata come un evento di vicinanza verso tutta la popolazione palestinese e di indignata protesta contro tutti gli organi sportivi che nonostante il genocidio in corso stanno ancora permettendo ad Israele di partecipare a tutte le manifestazioni sportive, dalle Olimpiadi alle qualificazioni per le competizioni Uefa di Club e Nazionale. Ricordiamo che ad esempio alla Russia è tuttora vietata la partecipazione a ogni manifestazione sportiva.

Nicoletta Gorgerino, membro del direttivo di Balon Mundial e giocatrice della squadra mista dell’associazione, ha condiviso con noi queste parole: 

“Stasera siamo in campo per evidenziare una questione a livello internazionale che ci riguarda tutti e che raramente viene discussa, soprattutto nello sport. Ci sono squadre nazionali che stanno giocando le partite della UEFA Nations League, mentre noi su questo piccolo campo di periferia vogliamo dimostrare che lo sport può avere un alto valore morale, può essere inclusivo e può mantenere l’attenzione su una questione, riunendo persone che non hanno l’opportunità di rappresentarsi o di essere rappresentate a livello nazionale, perché a livello politico non hanno uno stato o una nazione riconosciuti. Per noi è importante non essere contro qualcosa, ma facilitare il dialogo e offrire una prospettiva e un’opinione narrativa diversa”

Durante l’evento, abbiamo intervistato Karim Al-Khatib e Oussama Salem, giocatori della squadra della Palestina a Torino:

Da quanto tempo siete in Italia?

– Sono in Italia da circa 3 anni

– Anche io da circa lo stesso tempo

 

Da quanto tempo giocate per rappresentare la Palestina?

– Da quando sono arrivato in Italia, perché dobbiamo rappresentare la nostra squadra ovunque andiamo.

– Esattamente, anche per me è un grande piacere rappresentare la mia squadra nazionale, quindi ho partecipato a questa squadra da quando sono arrivato qui.

 

Cosa significa per voi partecipare a un evento sportivo come questo?

– Oggi, in particolare, abbiamo giocato contro i giocatori italiani perché ieri c’è stata una partita con un occupante (riferendosi allo stato occupante di Israele), 

– Ringraziamo molto Balon Mundial, perché questa partita è un’opportunità per rappresentare la nostra squadra e mostrarci.

 

Com’è andata la partita?

– La partita è stata bella, abbiamo giocato per mostrare il nostro spirito sportivo e non era importante chi vinceva. Volevamo solo giocare con i giocatori italiani e conoscerli meglio, tutto qui.

– Esattamente, è stato un piacere. Ci siamo divertiti molto ed è stata una bella esperienza, sinceramente.

 

Lo sport riunisce persone di diverse nazionalità e background culturali e facilita il dialogo. Qual è il valore che lo sport offre per affrontare un argomento importante per cui abbiamo giocato questa partita?

– Beh, il calcio in generale è un gioco bellissimo, come tutti sanno, anche questa sera c’è stata una diversità di culture e persone in campo e tutto ciò mostra quanto sia ricco il gioco. E, per noi, è speciale perché possiamo rappresentarci, dato che non abbiamo molta possibilità di farlo in politica e cose simili, quindi questa è una bella opportunità per noi.

– Esattamente, come ha detto il mio collega, il calcio non è solo un gioco, è considerato per noi una grande opportunità per rappresentare la verità, perché, come ha detto, è un po’ difficile rappresentarla politicamente, quindi il calcio è il nostro unico modo.

 

Durante questo evento abbiamo incontrato anche Farouk, un giocatore della squadra di Balon Mundial chiamata Resto del Mondo e volontario della nostra associazione. 

Ciao Farouk!

– Ciao Silvia!

 

Raccontaci cosa abbiamo fatto stasera.

-Stasera abbiamo giocato una partita “Palestina vs Resto Del Mondo United”. Lo scopo della partita è protestare contro la partita che è stata giocata tra la squadra nazionale italiana e quella israeliana, mentre la Palestina, anche come paese, non ha il riconoscimento mondiale, figuriamoci una squadra nazionale. E giochiamo per la pace, che sappiamo essere purtroppo assente per molte persone in giro per il mondo.

 

Com’è andata la partita?

-È andata bene, abbiamo perso, ma non è questo l’importante; l’importante è che abbiamo mostrato uno spirito bello, sorridendo mentre giocavamo, e abbiamo dimostrato che abbiamo ancora una buona coscienza su tutto ciò che succede e sta ancora succedendo nel mondo.

 

Insieme a Farouk, c’era anche Andrea Valenza, allenatore del Resto del Mondo, che ha condiviso con noi queste parole: 

“Abbiamo appena finito la partita “Palestina vs Resto Del Mondo”. Il risultato non è molto importante; ciò che conta è che abbiamo fatto un piccolo gesto, che è una partita di pace, una partita di amicizia. E questo è lo scopo del calcio: dare piccoli “GRANDI” messaggi. Oggi, Palestina e Balon Mundial hanno cercato di dimostrare che il calcio può essere usato come strumento per unire popoli e individui.”



Share This