

The future is Equal: “Un viaggio fatto di determinazione” – intervista ad Alice

Ho una foto da piccola che mi ritrae con mio fratello più grande, siamo al mare, ho cinque o sei anni e siamo in piedi fieramente su uno scoglio come se l’avessimo appena conquistato. Mio fratello è stato il mio modello per tutta la mia infanzia, andavo nella scuola dove era iscritto lui, copiavo le sue mosse e i suoi hobby, perciò è stato naturale il forte desiderio, fin da piccolissima, di iniziare giocare a calcio, proprio come faceva lui.
I miei genitori, persone all’avanguardia, non hanno fatto una piega e mi hanno iscritta alla scuola calcio, ovviamente la stessa in cui giocava anche mio fratello, esaudendo il mio desiderio. Non erano soliti esaudire ogni desiderio dei figli, anzi, ricorderò sempre il Furby che parla, sognato e agognato, chiesto così insistentemente ad ogni Natale e mai ricevuto in dono. A conti fatti, posso dire che sono stati lungimiranti ed hanno esaudito il desiderio giusto, quello che ancora oggi a distanza di 25 anni mi fa vivere esperienze ed emozioni uniche. Certo, anche se il Furby che parla…
È così che ho intrapreso il mio viaggio sportivo percorrendo binari scomodi, che mi hanno procurato non pochi momenti spiacevoli a colpi di “ma le femmine non possono giocare a calcio” e “vergognati, ti sei fatto prendere la palla da una femmina”.
Ma era il tipo di viaggio che mi faceva sentire libera come nessun’altra cosa al mondo, e da piccola la mia soluzione per trovare un po’ di comodità era desiderare ardentemente essere un maschio. Le cose “da maschi” erano infinitamente più divertenti delle cose “da femmina”! Certo, i miei genitori hanno provato a mettermi la gonna, farmi crescere i capelli…ma arrampicarsi con la gonna è scomodo, e i capelli lunghi vanno davanti agli occhi e ti fanno sudare mentre corri a perdifiato per arrivare sul pallone. Oggi che sono grande li ringrazio per avermi sostenuta incondizionatamente, ma soprattutto per avermi insegnato che non ho bisogno di cambiare il genere in cui mi identifico per fare ciò che mi piace.


Il mio desiderio oggi è che le bambine che si divertono facendo la lotta o tirando calci ad un pallone non debbano trovarsi a voler essere dei maschi per fare ciò che le appassiona, che non vivano il pregiudizio che ho vissuto io tenendo i capelli corti e i pantaloni per tutta la mia infanzia, che non incontrino le barriere che incontro io ancora oggi, come atleta, allenatrice, appassionata di sport ritenuti culturalmente maschili.
Sono binari scomodi, faticosi e a volte frustranti, ma non ne percorrerei altri per niente al mondo. Mi hanno portata a fare parte del progetto Breaking Barriers for Girls in Europe, che dà finalmente voce alle ragazze che incontrano ogni tipo di barriere in quanto donne che praticano sport. Sono binari meravigliosi che conducono a un viaggio fatto di determinazione, lotta e soddisfazioni.
Alice, Mariella, Margherita, Dunja sono le adidas Breaking Barriers Champions di Balon Mundial. Dopo il percorso di formazione Breking Barriers hanno ideato il progetto formativo “The future is Equal” e sono le ideatrici e le bikers del progetto Bike Ride.
Il workshop The future is equal è un’iniziativa resa possibile da adidas Breaking Barriers project
Un progetto di adidas, streetfootballworld e women win per supportare lo sviluppo dello sport femminile.

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