(Torino, 11/12/2024) Oggi da Balon Mundial vogliamo raccontare la storia di una delle nostre squadre e mostrare quali sono le sue principali caratteristiche che la definiscono come squadra così come gruppo di persone che si divertono insieme a qualcosa di più dello sport.
Per questo motivo abbiamo parlato con Andrea, attuale allenatore e capitano della squadra, che ha avuto l’idea di crearla.
Ci ha raccontato che tutto è nato quando lui era piccolo e vedeva in televisione partite di beneficenza o partite di tributo a qualche giocatore, in specifico una partita in cui giocavano Milan contro Resto del Mondo. La squadra del Resto del Mondo era solitamente composta da giocatori vecchie glorie, per cui passavano in secondo piano, essendo una sorta di sparring contro i protagonisti, che erano solitamente i giocatori attuali della squadra in questione. Lui ricorda che sempre tifava le comparse, cioè le squadre formate da queste persone in secondo piano.
Dopo questo, un giorno decide che lui stesso vuole creare la sua squadra del Resto del Mondo, in cui possa giocare chi vuole, con una unica condizione: ogni giocatore della squadra deve essere rispettato.
Qui nasce l’idea insieme a tre persone in più, due ragazzi italiani e un senegalese. Avevano lasciato la propria squadra di calcio perché avevano vissuto una serie di situazioni che consideravano razziste, per cui non volevano continuare. Andrea ha parlato con loro e gli ha detto che la squadra che stava creando, era proprio il contrario, una squadra caratterizzata dal rispetto come base tra gli uni e gli altri.
Così è nato Resto del Mondo United, dove all’inizio giocavano la maggior parte di persone italiane anche se, come dato curioso, quasi tutti erano di diverse parti del paese, Modena, Sicilia, Napoli, ecc. Questo iniziava ad avere una parte di identità, perché essendo di diverse parti del paese, potevano condividere diverse opinioni ed esperienze, creando così uno spazio multiculturale.
Più tardi si sono unite alla squadra persone di diverse parti del mondo, diverse per le loro nazionalità, ma non solo questo, anche diverse religioni, culture e background. Ad oggi nella squadra ci sono persone provenienti da parti molto lontane tra loro, dalla Corea del Sud alla Siria passando per il Marocco o lo Zimbabwe.
A causa di questa multiculturalità, gli allenamenti si svolgono mescolando due lingue, l’italiano e l’inglese, cosa che in alcuni momenti è divertente perché arrivano a confondersi nel momento di esprimersi. Questo lo prendono sempre con umorismo e nonostante le difficoltà di alcuni, la comunicazione arriva sempre in modo positivo.
Ci racconta che la parte più bella è stata quella di iniziare a mettere insieme tutte queste persone, vedere un’evoluzione concettuale e iniziare a creare uno spazio sano e rispettoso. Andrea sottolinea che “Ciò che ci caratterizza è senza dubbio la multiculturalità, gli italiani provengono anche da diverse regioni e apportano diverse visioni del mondo. Tutti si sentono al sicuro con noi, si sentono come a casa. E, soprattutto, tutti amano il calcio”.
Andrea ha conosciuto Balon Mundial grazie al fatto di essere una persona curiosa, perché ha partecipato ad un corso in cui ha conosciuto l’ex presidente Tommaso, dove gli ha detto che “se lui aveva l’associazione e loro avevano già formato una squadra, dovevano iniziare un’unione tra Balon Mundial e Resto del Mondo”.
“L’unione nasce da una serie di incontri fortunati. Dal primo anno, dal punto di vista umano e sportivo è stato meraviglioso”, ha aggiunto il capitano della squadra.
Il gruppo ha persone di diverse generazioni, da adulti di 41 anni a giovani di 20. Questo dimostra che l’età non è un limite per poter far parte della squadra.
A causa del fatto che tutti provengono da ambienti diversi e molti lavorano o studiano, non è facile incontrarsi al di fuori del campo, quindi gli allenamenti sono un appuntamento abituale per tutti. Solitamente si allenano 1 o 2 volte a settimana, a seconda della disponibilità.
Come aneddoto che possa definire la squadra, ci racconta che l’anno scorso, dopo aver finito un allenamento, hanno celebrato sul campo tutti insieme la fine del Ramadan, questo fa vedere che sono un gruppo inclusivo e diverso, rispettando, sostenendo e divertendosi con le feste rispettive di ogni cultura.
Noi sogniamo che esistano più squadre come il Resto del Mondo United o squadre in cui la passione per il pallone sia la cosa più importante, senza giudicare per l’origine, nazionalità, identità di genere, orientamento sessuale, religione o colore della pelle. Che l’unico interesse sia godersi lo sport tra amici, dove il solo protagonista sia il pallone.
Juan Sandes
Volontario di Balon Mundial